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Prato perfetto: come avere un giardino curato e tecnologico

Quando si acquista casa, nuova o da ristrutturare, specialmente se è un' abitazione indipendente, potrebbe avere anche un giardino di dimensioni discrete con l’immancabile prato. La realizzazione del prato “all’inglese” e la sua cura sono lavori, e spese, che spesso vengono tenuti poco in considerazione. In questa guida vogliamo spiegarti come realizzare un prato perfetto che sia anche ecologico e sostenibile, con un tocco di tecnologia che può aiutarti nella gestione.

Ultimo aggiornamento: 01 settembre 2023

Come realizzare il giardino di casa

Prato seminato o a rotoli: che tipo di prato seminare?

Con una casa di nuova costruzione, o con una già esistente da ristrutturare profondamente, non ci sono da effettuare solo i lavori che riguardano il consumo energetico, l’efficienza delle pareti e dei serramenti, e la produzione di energie rinnovabili. Un’attività da mettere in conto può essere la semina del prato, o la riqualificazione di uno già esistente. Se si punta ad avere un’abitazione moderna, efficiente, con basso consumo energetico e di risorse naturali, anche il prato deve essere correttamente progettato e per fare questo si può partire dalla scelta del tipo di prato.
È meglio optare per una semina di tipo tradizionale oppure al cosiddetto prato a rotoli? Nel primo caso si procede con la posa dei semi, che poi gradualmente germineranno dando origine al prato. Nel secondo invece si utilizzano grosse zolle, coltivate altrove, generalmente trasportate arrotolate – da qui il nome – che vengono posate ed hanno subito l’aspetto di un prato finito.
Per quanto riguarda il prato seminato, bisogna considerare quanto segue: 
  • si può seminare il prato solo nelle mezze stagioni, in primavera, o meglio in autunno 
  • il risultato finale arriva dopo mesi, e non andrebbe calpestato a lungo 
  • potrebbe essere necessaria una seconda semina per ovviare ai difetti della prima 
  • va irrigato spesso per far germogliare i semi 
  • nell’attesa potrebbero presentarsi erbe infestanti 
Tuttavia la semina del prato presenta anche dei vantaggi. Si possono scegliere molte varietà di prato, è un’operazione che può essere fatta anche fai da te ed il costo è più basso.

Il prato a rotoli, al contrario, sembra avere solo vantaggi:
  • posabile quasi per tutto l’anno
  • effetto immediato di prato fitto
  • calpestabile dopo poche settimane
  • assenza di infestanti

 Tra gli svantaggi possiamo segnalare la minor scelta di tipologia d’erba, l’annaffiatura abbondante iniziale, la necessità di personale esperto e quindi anche un costo più elevato.
Contrariamente a quanto si crede, però, il costo totale per il rifacimento di un prato dipende solo in minima parte dal metodo di creazione mentre incidono maggiormente le spese per l’eventuale pulizia dell’area, il livellamento del terreno e la creazione dello strato finale di posa. Ma una volta ottenuto il prato tanto desiderato arriva forse il lavoro più grande, ovvero quello della cura e della manutenzione. 
Fortunatamente alcune tecniche recenti, con l’aiuto di un po’ di tecnologia, possono rendere queste operazioni più semplici, meno costose, e meno impattanti sull’ambiente. Vediamo quali sono

Irrigazione del giardino: un’attività essenziale per la cura del prato

Potrebbe sembrare banale dirlo, ma il prato altro non è che un insieme di mini piante, che nel tempo sono state selezionate dall’uomo per il loro aspetto estetico, ideale per creare tappeti verdi uniformi.
Come tutte le piante, quindi, il prato ha bisogno di acqua per vivere e crescere, e questa dovrà essere data periodicamente tramite l’impianto di irrigazione. Rispetto alle piante normali il prato ha anche una difficoltà in più, ovvero proprio le dimensioni ridotte della singola piantina, e le radici ad essa proporzionate. L’acqua quindi non deve mai mancare ed il programma di irrigazione deve essere regolare e preciso. Vediamo come.

Irrigazione con acqua piovana recuperata

Il prato di una casa a basso consumo energetico non può certo consumare risorse come in una situazione qualunque, e tra queste l’acqua è un bene fondamentale. Per questo, in fase di costruzione o ristrutturazione, il miglior metodo di irrigazione è quello che prevede la realizzazione di un impianto di recupero dell’acqua piovana, una risorsa ecologica e gratuita che abbiamo durante tutto l’anno. 

L’acqua piovana viene solitamente scaricata a terra o direttamente nelle condutture delle fognature, mentre potrebbe essere stoccata in un serbatoio e riutilizzata per vari scopi. Uno di questi è molto spesso la cura del verde domestico, andando ad irrigare prato, piante ed eventuale orto, senza attingere dall’acquedotto ma usando solo e unicamente l’acqua recuperata dalle precipitazioni. Per far questo ci si può affidare a impianti appositi costruiti con l’abitazione, o in fase di ristrutturazione, oppure ad impianti più semplici, derivati dal normale scolo dei tetti. 
Nel primo caso il tetto dell’abitazione, tramite condutture dedicate, non scarica l’acqua nei pluviali ma la convoglia in appositi serbatoi che possono avere varie collocazioni. Possono essere interni all’abitazione, ad esempio in un locale caldaia, oppure esterni, o ancora possono essere interrati, caso in cui diventano sostanzialmente invisibili, non occupano spazio, ma necessitano di pompe per riconvogliare in superficie l’acqua stoccata al loro interno.

L’acqua piovana recuperata può essere utilizzata per diverse necessità:
  • non a uso umano, come l’irrigazione
  • uso umano, come acqua sanitaria
  • per elettrodomestici, tipicamente lavatrice e lavastoviglie
Nel primo caso, il più semplice, l’acqua raccolta non necessita di particolari filtrazioni o trattamenti, se non uno grossolano per eliminare eventuali detriti. Per uso umano è invece necessario rendere l’acqua pura, tramite vari stadi di filtri, compresa una purificazione con raggi UV che eliminano anche i microorganismi.
Nel caso non si tratti di una nuova abitazione, non sia possibile intervenire direttamente dal tetto, o non si voglia eseguire una ristrutturazione, si trovano in commercio dei kit per modificare i normali pluviali di scolo. Il tubo verticale che scarica l’acqua viene interrotto, si posiziona un bypass che intercetta l’acqua in caduta così da direzionarla verso un serbatoio, come quelli visti in precedenza. Una volta raccolta l’acqua piovana, tramite tubazioni e pompe è possibile ridirezionarla per i tuoi bisogni.
Nel caso dell’irrigazione del prato, sarà quasi sicuramente collegata a un impianto automatizzato, che semplifica le operazioni, richiede intervento umano minimo e può essere programmato a piacimento. Anche in questo caso però ci sono alcune differenze, e lavori di preparazione di cui tener conto. Vediamo come realizzare un impianto di irrigazione per un giardino.

Impianto di irrigazione automatico e smart: quale scegliere?

Ottenuta acqua in abbondanza, senza sprechi, puoi anche pensare a come utilizzarla al meglio, senza che questo occupi troppo il tuo tempo. L’irrigazione automatica del giardino è la scelta giusta per massimizzare l’efficienza della gestione, con un lavoro da parte tua ridotto al minimo indispensabile. 

Se si prevede di realizzare un impianto di irrigazione automatico, magari gestito da un moderno sistema domotico, è sempre buona cosa progettarlo prima che il prato sia seminato e posato. Gli ugelli di irrigazione, infatti, dovranno essere posizionati in diverse parti della superficie del prato, avendo necessità di tubazioni che vengono nascoste sottoterra, spesso derivate da un pozzetto apposito anch’esso interrato. Per evitare dunque di dover scavare e rovinare un prato appena realizzato, l’impianto viene realizzato nella fase di preparazione del terreno.

Una volta scelto il posizionamento di tutte le componenti si può valutare anche l’aggiunta di apparecchiature che rendono automatica l’irrigazione, senza che ci sia la necessità di aprire e chiudere manualmente l’acqua nei giorni e orari prestabiliti. Anziché i normali timer a batteria hanno ormai preso piede le centraline smart, collegate ad app dedicate su smartphone, o anche direttamente alla domotica di casa.Con queste apparecchiature evolute la programmazione dei cicli di irrigazione è molto semplice, come compilare un qualsiasi calendario di appuntamenti, e si possono spesso 

decidere se attivare i singoli ugelli e per quanti minuti, a orari diversi, per determinati giorni della settimana. Le centraline smart sono di due principali categorie: Bluetooth o Wi-Fi.

I modelli Bluetooth hanno le seguenti caratteristiche:

  • controllo solo da app su smartphone a una distanza ridotta
  • alimentazione elettrica a batteria, da sostituire periodicamente
  • impossibilità di controllo remoto
  • costo inferiore

La sola connessione Bluetooth consente il controllo e la programmazione solo in presenza così, ad esempio, in caso di vacanza, ci si dovrà assicurare di programmare tutto al meglio prima della partenza ed il programma non potrà essere modificato da remoto. La batteria, che nel tempo si scaricherà, non è un grosso limite, poiché solitamente dura parecchi mesi.

I modelli che invece utilizzano la connessione Wi-Fi hanno pro e contro:

  • controllo su app, con domotica domestica, o anche assistenti vocali
  • possibilità di interagire e programmare ovunque ci si trovi
  • alimentazione dalla rete elettrica, per cui maggior complessità
  • costo più elevato

La connessione Wi-Fi abilita generalmente l’interazione con i sistemi domotici e gli assistenti vocali più diffusi, che possono essere utilizzati in sostituzione dell’app dedicata e della programmazione stilata. Questo permette il controllo anche a distanza, ovunque ci si trovi nel mondo. La connessione Wi-Fi 24 ore su 24 consuma più energia, quindi l’alimentazione a batterie non basta.

La centralina va connessa alla rete elettrica, per questo nel pozzetto di derivazione deve arrivare anche un cavo di corrente elettrica: non sempre questo può essere semplice, soprattutto se la cosa non era stata valutata con il dovuto anticipo. Infine, la tecnologia superiore ha ovviamente un costo più elevato.

A entrambi i sistemi può essere abbinato un sensore pioggia, che rileva le precipitazioni e la loro intensità, disabilitando le irrigazioni non necessarie. Qualunque sia il tipo di centralina scelta questi sono i vantaggi:

  • irrigazione efficiente senza sprechi
  • nessun lavoro necessario, a esclusione della programmazione
  • pioggia sfruttata al posto del consumo di acqua
Una volta che il prato ha raggiunto la giusta maturazione, e viene correttamente irrigato, ovviamente crescerà, rendendo necessari tagli periodici e rifinitura dei bordi. Questa operazione può essere fatta manualmente, utilizzando normali tagliaerba, ma anche in questo caso la tecnologia ci viene in aiuto con i robot tagliaerba. Come sempre vi sono differenze importanti per valutare il giusto acquisto.

Robot tagliaerba, per un taglio ecologico e metodico

Dopo avere ideato un progetto per un nuovo prato con l’obiettivo di consumare meno risorse possibili, non sarebbe molto coerente utilizzare per il mantenimento un comune rasaerba a motore con combustibile fossile. La soluzione oggi sempre più adottata è quella dei robot tagliaerba.

Come funziona un robot tagliaerba

Se si decide di mettere in pratica il taglio del prato facendo affidamento a un robot, il nostro prato diventerà quasi esente da manutenzione, senza inutili consumi e inquinamento. Quando è il robot a svolgere il lavoro per noi lo fa quasi quotidianamente, in determinati casi anche più volte al giorno, dando al prato un costante aspetto perfetto, senza le tipiche oscillazioni tra la crescita e il successivo taglio manuale.
I fili d’erba si presenteranno sempre alla stessa altezza che abbiamo impostato. Il taglio avviene tramite lamette rotanti che si trovano nella parte sottostante, che producono scarti millimetrici, che non vanno nemmeno raccolti e diventano subito concime per il prato. Saranno necessarie solo semplici cure complementari, come la sistemazione dei bordi, dove il robot tagliaerba non arriva, o in prossimità di aiuole e altri ostacoli.

I robot però non sono tutti uguali, possono avere prezzi molto diversi, e possono svolgere un lavoro più o meno minuzioso.

Robot tagliaerba con filo perimetrale

La prima tipologia arrivata sul mercato, e ancora presente per via del suo prezzo più contenuto, è quella dei robot tagliaerba che per delimitare l’area di taglio utilizzano il filo perimetrale. Si tratta di un cavo, nel quale scorre una bassa corrente elettrica, a filo del terreno, o interrato di pochi millimetri, che va steso lungo il perimetro del prato da tagliare, ed eventualmente anche intorno ai vari ostacoli.

I sensori del robot rilevano il segnale emesso dal cavo, e per questo robot resterà sempre all’interno dell’area designata. I modelli base vengono impostati direttamente da pulsantiere presenti sul robot, mentre quelli più evoluti hanno app di supporto, nelle quali potrai decidere orari di taglio, frequenza, e altri dettagli come il taglio regolare vicino al bordo o le interruzioni in caso di pioggia.

I robot con filo perimetrale hanno i seguenti pro e contro:
  • costo più contenuto
  • adatti quasi ad ogni prato
  • facili da utilizzare
  • cavo da posare, operazione faticosa per prati grandi
  • taglio casuale, senza schemi intelligenti
  • non evitano gli ostacoli
Per ovviare ad alcune delle carenze sono state sviluppate anche nuove generazioni di robot rasaerba, con contenuti tecnologici più importanti.

Robot tagliaerba smart senza filo perimetrale

Sulla scia di quello che è stato fatto per i robot domestici aspirapolvere o lavapavimenti, anche quelli per il taglio del prato si sono evoluti, aggiungendo principalmente tecnologie in grado di rilevare l’ambiente esterno, e con software decisionali più avanzati, che simulano il comportamento umano.

Per rilevare il limite del prato non serve più il filo, ma l’area di lavoro è riconosciuta con altri metodi, come il GPS o la ricostruzione per immagini, con apposite videocamere. Sempre con sensori simili a quelli dei robot domestici, i robot tagliaerba smart possono riconoscere anche gli ostacoli, alberi, vasi o altro, evitando di sbatterci contro, ma girandogli attorno e continuando il taglio.

Per via della loro maggiore complessità hanno sempre delle applicazioni di supporto, che offrono anche molte più opzioni rispetto ai robot più semplici, proprio perché la tecnologia permette maggiore affinamento del comportamento.
Possiamo così riassumere:
  • non serve posare il cavo, meno lavoro in fase di installazione
  • il taglio è veloce con schemi geometrici intelligenti
  • evitano gli ostacoli di ogni genere
  • utilizzo più complesso ma con più opzioni
  • hanno dei limiti in alcuni prati
  • il costo è più elevato
Nonostante metodi di rilevamento della posizione più moderni ed evoluti, questi robot possono non essere adatti in alcuni prati. Se, ad esempio, il robot utilizza il GPS per muoversi, non sarà adatto in un prato dove la visuale dal celo è ostruita da diversi alberi alti. In tal caso è meglio puntare su un modello con ricostruzione dell’ambiente per immagini o radar. Le tecnologie sul mercato sono ormai varie, ed esiste sicuramente quelle che può fare al caso tuo. 
In generale tutti i robot tagliaerba hanno una base di partenza, che serve anche per la ricarica, da posizionare in un punto a scelta, magari dove non danneggi l’estetica del prato. Se durante le operazioni il robot dovesse scaricarsi (magari a causa di un prato grande) tornerà da solo alla base, per poi riprendere il lavoro dopo la ricarica. Questo vale anche per i modelli con filo perimetrale, in grado di tornare alla base seguendo il cavo fino alla base.

Illuminazione esterna fotovoltaica, il tocco finale

Finalmente hai il tuo prato nuovo e perfetto, abbinato a una casa a risparmio energetico, magari in classe A, il giusto tocco finale è un’illuminazione esterna che segua tutta la filosofia di casa tua. 

Nel caso l’abitazione fosse dotata di impianto fotovoltaico, anche con dei classici lampioncini e fari avresti illuminazione a costo zero e impatto zero, che potrebbe anche essere alimentata da una batteria di accumulo energetico che si ricarica di giorno.

È anche possibile creare dei punti luce completamente indipendenti, grazie ai lampioni moderni, che montano sulla sommità dei mini pannelli fotovoltaici. All’interno hanno anche una piccola batteria, che accumula energia durante il giorno, e la utilizza per alimentare una lampadina LED, che si accende solo al calare del sole, grazie a un sensore crepuscolare che rileva la mancanza di luce.

È possibile anche creare effetti scenografici e giochi di luce, con paletti LED collegati tra loro da un lungo cavo, il tutto gestito via Wi-Fi da una applicazione dedicata. Si può scegliere orario di accensione, colore dell’illuminazione, cambio di colore in base all’ora o con continue sfumature, esistono persino modelli che possono illuminare con lampi di luce a tempo di musica.

Con la tecnologia si risparmia?

Dotare il prato di tutti gli aiuti e le tecnologie possibili potrebbe dare l’impressione in un primo momento di spendere di più. Considerando però che il giardino resterà lo stesso più o meno per sempre, sul lungo periodo si risparmierà sicuramente.

Per quanto riguarda l’irrigazione, i sistemi automatici funzionano per un tempo preciso e prestabilito, senza sprechi d’acqua e senza irrigazioni troppo abbondanti. Utilizzando acqua piovana, che è gratis, questa non impatterà sul tuo consumo idrico. Con il sensore di pioggia inoltre, quando possibile, possiamo lasciar fare “lavorare la natura”, senza svolgere quindi un doppio lavoro.

Per quanto riguarda il taglio dell’erba questo lavoro può essere fatto a mano, con la spesa di un buon rasaerba e con il tempo necessario ai vari tagli periodici. L’aspetto però non sarebbe perfetto, per via della lunghezza dell’erba tra un taglio e l’altro. Lasciar fare il lavoro a un professionista può essere una buona scelta, ma comporta una spesa consistente che si ripete ogni anno.

Il robot invece, anche se ha prezzi che vanno da poche centinaia di euro ad alcune migliaia, è una spesa una tantum, e ti regalerà un prato sempre perfetto, senza utilizzare nemmeno un minuto del tuo tempo, se non per qualche piccola rifinitura periodica. Ovviamente, poi, non consuma carburante, cosa che invece alimenta la maggior parte dei rasaerba classici.

Un prato ben progettato, e dotato di tutte le comodità moderne, può quindi essere bello pur mantenendo concetti di ecosostenibilità e di spesa ridotta.

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