I crediti deteriorati delle banche sono esposizioni verso
soggetti che, a causa di un peggioramento della loro situazione
economica e finanziaria, non sono in grado di adempiere in tutto o
in parte alle proprie obbligazioni contrattuali.
Si definiscono esposizioni creditizie
“deteriorate” le esposizioni creditizie per cassa
(finanziamenti e titoli di debito) e "fuori bilancio”
(garanzie rilasciate, impegni irrevocabili e revocabili a erogare
fondi, ecc.) verso debitori che ricadono nella categoria
“Non-performing” ai sensi del Regolamento 630/2019 che
modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di
esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive
modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards; di
seguito, ITS). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel
portafoglio “Attività finanziarie detenute per la
negoziazione” e i contratti derivati.
Le esposizioni creditizie deteriorate sono ripartite nelle
categorie delle sofferenze (verso soggetti in stato di insolvenza,
anche non accertato giudizialmente, o in situazioni sostanzialmente
equiparabili), esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate
(scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni con carattere
continuativo e oltre una predefinita soglia di rilevanza),
inadempienze probabili (diverse da quelle classificate tra le
sofferenze per le quali la banca valuta improbabile, senza il
ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, che il
debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni
contrattuali)