Riqualificazione energetica: cos’è e gli interventi per migliorare l’efficienza della tua casa
Spese di riscaldamento troppo alte, o impianti vecchi? Casa tua potrebbe aver bisogno di un intervento di riqualificazione energetica. Ti spieghiamo come ottenere una casa più moderna, con più comfort e meno costi.
Quanto costa rifare l’impianto elettrico?
Per stabilire il costo di rifacimento di un impianto elettrico avremo le stesse difficoltà delle stima del tempo di lavoro. Il costo ovviamente cambia molto in base alla dimensione della casa, del numero di placche e lunghezza dei cavi, e anche dalla qualità del materiale scelto.
Ci sono però dei metodi comunemente utilizzati per realizzare preventivi e ipotesi di spesa, e il più diffuso è quello della valutazione in base al numero di punti luce. Per punto luce si intende un qualsiasi punto della casa in cui viene erogata energia elettrica. Diversamente si può cercare di fare una stima anche in base ai metri quadrati dell’abitazione, come di norma avviene per altre tipologie di lavorazioni. Nei due casi, e con tutte le variabili possibili avremo quindi un costo di:
- tra 15 euro e 50 euro per punto luce
- tra 40 euro e 90 euro al metro quadrato
Bisogna comunque tenere presente che anche in caso di piccola abitazione, saremo sempre di fronte a una spesa almeno di qualche migliaio di euro, anche per via dei progetti e delle certificazioni necessarie.
Fortunatamente lo stato mette a disposizione dei bonus che possono ammortizzare la spesa, vediamo come.
Interventi di riqualificazione energetica: le soluzioni possibili
I lavori principali che puoi eseguire riguardano:
- la coibentazione della casa (pareti, tetto, infissi)
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale
- installazione di pannelli solari
- installazione di dispositivi di gestione remota degli impianti
Con tutti questi lavori la tua casa avrebbe quindi bisogno di meno energia per restare calda, e gli impianti a loro volta potrebbero consumare meno energia, anche con un confort maggiore, e con la possibilità di controllare le temperature da fuori casa.
Vediamo gli interventi uno ad uno.
Isolamento termico dell’edificio
Il primo e importante intervento di riqualificazione energetica è quello che riguarda l’isolamento dell’involucro dell’abitazione. La prima regola per consumare meno energia è far sì che il calore non si disperda troppo facilmente, ma rimanga il più a lungo possibile dentro casa.
I lavori da eseguire quindi riguardano le pareti esterne, che vanno adeguatamente isolate, con l’aggiunta di un cappotto termico, o di altri sistemi isolanti che limitano lo scambio di calore con l’ambiente.
L’isolamento termico non deve avere punti deboli, si può quindi migliorare anche il pavimento, così come le vetrate, installando infissi moderni dotati di finestre con doppi o tripli vetri. Possono giocare un ruolo importante anche le schermature solari, che impediscono alla casa di scaldarsi troppo in estate, ma che possono anche contenere materiale isolante per trattenere maggiormente il calore e riparare le finestre dall’aria fredda esterna.
Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale
Una volta che l’involucro di casa tua è il più possibile isolato, il consumo di energia per il riscaldamento diminuirà parecchio, ma c’è un passo in più che puoi fare. È possibile sostituire gli impianti di climatizzazione invernale, solitamente alimentati da una vecchia caldaia a gas, con delle alternative più moderne ed efficienti, e che quindi richiederà ancora meno energia.
È possibile passare ad una caldaia a condensazione, sempre alimentata a gas ma molto più efficiente di quelle tradizionali, oppure fare un passo in più e pensare all’installazione di una pompa di calore.
Quest’ultima ti permette anche di abbandonare l’uso del gas, poiché è alimentata esclusivamente ad energia elettrica. La pompa di calore può essere abbinata ai normali termosifoni, oppure anche ad impianti più moderni e che lavorano a temperature più basse, come il riscaldamento a pavimento o a soffitto . In questi ultimi casi la stessa pompa di calore potrebbe gestire anche il raffrescamento estivo, evitando l’installazione di climatizzatori a split.
Nel caso non si possano eseguire ristrutturazioni invasive nel pavimento, è possibile anche mantenere gli attacchi dei vecchi termosifoni utilizzando i fancoil, che riscaldano o raffrescano le stanze sfruttando acqua calda o fredda prodotta dalla pompa di calore, diffondendo la temperatura desiderata con delle ventole.
Installazione di dispositivi per il controllo remoto
Anche i migliori impianti di riscaldamento sprecano energia se lavorano quando non necessario, ad esempio quando in casa non c’è nessuno, o quando alcune stanze non vengono utilizzate per lunghi periodi.
Fortunatamente ti vengono in aiuto i dispositivi di regolazione e controllo remoto, in pratica un’evoluzione del normale termostato. Grazie a questi prodotti costituiti da un’unità centrale, eventualmente abbinata ad accessori come le valvole termostatiche per i singoli termosifoni, puoi eseguire diverse operazioni per ottimizzare il riscaldamento:
- riscaldamento attivo solo quando è presente qualcuno in casa
- accensione e spegnimento automatico quando si entra o esce di casa
- abbassamento della temperatura in stanze non utilizzate
- riscaldare casa in anticipo quando si sta rientrando
- gestione da remoto delle temperature
Con tutti questi accorgimenti l’impianto di riscaldamento non solo ti farà risparmiare per la sua efficienza, ma anche per la massima personalizzazione e per il controllo avanzato di ogni situazione possibile. I dispositivi smart si collegano alla rete internet di casa, e quindi possono essere comandati ovunque tu ti trovi nel mondo.
Scaldabagno a pompa di calore
C’è un ultimo elemento che in casa tua puoi sostituire con uno più moderno ed efficiente, e si tratta dello scaldabagno. Questo elettrodomestico è necessario quando in casa non è presente una caldaia, e quindi l’acqua calda sanitaria deve essere prodotta in altro modo, oppure quando la quantità prodotta dalla caldaia non è sufficiente. Lo scaldabagno può essere installato anche come supporto alla pompa di calore, lasciando a quest’ultima il solo compito della climatizzazione.
Gli scaldabagno con resistenza elettrica sono molto efficaci, ma consumano molta energia, e possono essere sostituiti da quelli a pompa di calore che, esattamente come la pompa di calore per il riscaldamento, producono acqua calda in modo molto efficiente, ricavando il calore necessario dall’ambiente esterno, anche se fuori le temperature sono molto basse.
Generalmente sono dotati di un serbatoio di accumulo dove l’acqua viene sempre mantenuta a una certa temperatura, così che l’acqua calda sia sempre disponibile, proprio come avviene con una classica caldaia a gas.
Installazione di pannelli solari per acqua calda
Fin qui abbiamo visto diverse tipologie di impianti che producono acqua calda per diversi scopi, ma sempre e solo partendo da acqua fredda, che arriva in casa alla temperatura in cui si trova nel pozzo o nella rete idrica pubblica.
In un intervento di riqualificazione energetica si può però considerare l’installazione anche dei pannelli solari per la produzione di acqua calda. Questi pannelli, spesso installati sul tetto esattamente come i pannelli fotovoltaici, sono in grado di catturare l’energia solare, anche in condizione di scarsa luminosità, e concentrare questa energia per scaldare l’acqua che circola in piccoli tubi.
L’acqua calda così prodotta può essere immessa nell’impianto idrico di casa, migliorando ulteriormente le prestazioni degli impianti di riscaldamento, che avranno minor lavoro da fare grazie all’aggiunta di questa acqua già parzialmente (o totalmente nella bella stagione) riscaldata.
In commercio esistono anche elettrodomestici, come lavatrici o lavastoviglie, che possono avere un attacco dedicato all’acqua derivante dai pannelli solari, consumando a loro volta meno energia per portare l’acqua alla temperatura necessaria ai cicli di lavaggio.
Bonus riqualificazione energetica
Tutti gli interventi che abbiamo fin qui visto, possono rientrare nei lavori ammessi nel bonus statale sulla riqualificazione energetica, altrimenti detto più semplicemente Ecobonus.
Grazie a questo bonus fino al 2024 era possibile avere una detrazione IRPEF o IRES fino al 65% dell’importo dei lavori eseguiti, con dei massimali di spesa e per interventi effettuati fino al 31 dicembre 2024. Il bonus proseguirà poi anche nel 2025, ma con detrazioni in percentuale da confermare. La detrazione si recupera in 10 rate annuali di pari importo.
Alcuni interventi ottengono una detrazione inferiore e sono i seguenti:
- l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi
- l’acquisto e posa in opera di schermature solari
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