Riscaldamento a infrarossi: funzionamento, pro e contro e consumi
In questa guida ti spieghiamo nel dettaglio il funzionamento e tutti i vantaggi del riscaldamento a infrarossi.
Quando si parla di metodi di riscaldamento moderni, sta guadagnando sempre più spazio il sistema a infrarossi, che fa parte di quelle soluzioni che utilizzano l’energia elettrica, come fanno anche la pompa di calore o i climatizzatori. A differenza di questi però utilizza delle onde elettromagnetiche che offrono una sensazione piacevole di calore in tutta la stanza.
Può quindi essere una soluzione adatta a nuove abitazioni, specialmente se con un alto grado di isolamento termico, o per ristrutturazioni importanti, magari sfruttando anche un cappotto termico esterno.
Come funziona il riscaldamento a infrarossi
Il riscaldamento a infrarossi può essere descritto come un metodo che copia il comportamento del sole. Allo stesso modo dei raggi solari, i pannelli a infrarosso trasmettono il calore per irraggiamento, riscaldando direttamente le superfici degli oggetti, e la nostra pelle, senza riscaldare l’aria.
Molti metodi di riscaldamento si occupano invece di riscaldare l’aria delle stanze, che poi per moti convettivi distribuisce il calore in tutto lo spazio circostante. Questo però genera dei movimenti d’aria che possono essere fastidiosi, e il calore tende sempre ad andare verso l’alto, dove è meno importante che la stanza sia riscaldata.
Al contrario i pannelli a infrarossi emettono raggi che vanno in tutte le direzioni, riscaldando velocemente gli ambienti in modo uniforme, e proprio perché non riscaldano l’aria non generano nessuna corrente fastidiosa. Proprio come quando si decide la temperatura ideale in casa, il nostro corpo avvertirà un tepore confortevole, e tutta la stanza, compreso arredamento ed oggetti, avrà la stessa temperatura, senza zone più fredde e fastidiose..
I pannelli a infrarossi hanno semplicemente bisogno di un collegamento alla rete elettrica di casa, e possono eventualmente essere collegati a termostati o altri sistemi di gestione del riscaldamento domestico. Come tutti i sistemi, anche quello a infrarossi ha vantaggi e svantaggi. Vediamoli di seguito.
Riscaldamento a infrarossi: pro e contro
Un pannello a infrarossi può facilmente arrivare a temperature appena inferiori ai 100° C, come succede con normali termosifoni, ma con un’efficienza decisamente superiore. L’energia elettrica viene infatti convertita in raggi senza sprechi tramite altri passaggi, e per questo un impianto a infrarossi può ottenere un risultato simile ad un impianto tradizionale consumando circa il 40% in meno. Ci sono però degli svantaggi, come la necessità di avere più pannelli in stanze molto grandi, o l’insufficienza del normale contatore da 3 kW, visti i consumi tutti spostati sull’impianto elettrico anziché sul gas delle comuni caldaie. Ecco vantaggi e svantaggi.
Vantaggi:
- distribuzione uniforme del calore
- assenza di spostamenti d’aria
- pannelli invisibili che diventano elementi d’arredo
- assenza di termosifoni o altri apparecchi che ostacolano l’arredamento
- riscaldamento che permane anche dopo lo spegnimento
Svantaggi:
- costo iniziale elevato
- lavori di installazione che possono essere invasivi
- non adatti a spazi molto grandi
- non adatti con abbondanza di mobili
- non adatti se la casa non è ben isolata
- il contatore elettrico con solo 3 kW può essere un limite
In particolare l’ultimo punto è molto importante. Andando a riscaldare proprio le superfici, per accumulare calore al loro interno, pareti ed in generale involucro della casa non ben isolati non sono adatti all’infrarosso, perché si rischierebbe di continuare a riscaldare queste superfici, che però disperdono quasi subito il calore nell’ambiente esterno.
Anche gli spazi grandi e molto arredati sono nemici di questo sistema. I pannelli a infrarossi irradiano a pochi metri di distanza, per cui per stanze molto grandi servirebbero pannelli ben distribuiti, o eventualmente anche a soffitto. Al tempo stesso la presenza di molti mobili ostacola il raggiungimento del calore alle superfici della casa.
Trattandosi poi di un metodo di riscaldamento elettrico, soffre dello stesso problemi degli altri sistemi della categoria, ovvero impegna molta della potenza disponibile al contatore. Di conseguenza è buona norma alzare la potenza richiesta, meglio se a 6 kW, e ovviamente l’impianto a infrarossi può sfruttare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico (magari con batteria di accumulo) che fornisce energia in più e completamente green.
Tra i vantaggi è invece molto apprezzata la variabilità dei modelli di pannelli presenti in commercio. Possono essere dei semplici pannelli quadrati o rettangolari che vengono fissati alle pareti, ma possono anche essere impreziositi da superfici in vetro, a specchio, con illuminazione sulla cornice (sostituendo quindi anche le lampade) e persino sembrare dei comuni quadri.
Pannelli a infrarossi: quanto consumano?
Il consumo del singolo pannello a infrarossi dipende ovviamente dalla sua dimensione, e in commercio ne esistono di diverse taglie. Si va da un minimo di circa 300 W, passando per i valori intermedi, e arrivando a massimi di 800-1.000 W. In linea di massima un pannello da 500 W può essere considerato sufficiente per il riscaldamento di una stanza tra 10 e 20 metri quadrati, in base alla temperatura che si vuole raggiungere, all’esposizione, e alla conformazione e arredamento.
Di conseguenza per riscaldare una stanza simile, immaginando un funzionamento per 8 ore, sarebbero necessari 4 kWh, che in base ai costi odierni dell’energia elettrica si tradurrebbero in un range di prezzo tra 1 e 2 euro al giorno. Questa cifra andrebbe poi moltiplicata per il numero di pannelli installati in casa. Ovviamente la presenza di un impianto fotovoltaico porterebbe la spesa a zero grazie all’energia elettrica prodotta nelle ore in cui il riscaldamento è attivo, e nelle ore serali potrebbe sfruttare una batteria di accumulo che immagazzina le eccedenze prodotte di giorno, e rende l’energia disponibile nelle ore di buio.
Pannelli a infrarossi: quanto costano?
Come abbiamo visto in precedenza, i pannelli a infrarossi esistono in diverse taglie e per questo motivo anche i prezzi sono molto variabili. Si va da un minimo di 50-70 euro per i modelli più semplici ed economici, fino ad arrivare a 200-300 euro per modelli più eleganti, con finiture a specchio o che li “mimetizzano” nell’arredamento.
Ci sono poi casi più rari, di prodotti pregiati, o per applicazioni particolari, come le saune a infrarossi, dove si possono raggiungere anche i 1.000 euro, ma parliamo appunto di prodotti top di gamma e per clientela con esigenze particolari.
I prezzi di installazione sono invece difficilmente quantificabili, poiché dipendono da molti fattori. Una installazione studiata in fase di costruzione dell’abitazione sarà sicuramente più economica, poiché effettuata prima di finire pareti e soffitti, mentre un’aggiunta successiva costringerebbe a rompere le pareti per creare le tracce dell’impianto elettrico, con i relativi costi di ripristino e verniciatura.
Il riscaldamento a infrarossi fa male?
Come abbiamo spiegato all’inizio di questa guida, i pannelli a infrarossi sfruttano un meccanismo simile al sole, e pertanto perfettamente naturale. Non emettono inoltre i raggi ultravioletti, come accade invece con i raggi solari, che sono la parte dannosa della radiazione.
Ci sono numerosi studi scientifici che dimostrano come i raggi infrarossi usati per riscaldamento non siano dannosi per l’organismo. È stato anche dimostrato come non producano campi elettromagnetici significativi, con basso livello di elettrosmog.
L’unico rischio esistente riguarda la temperatura che possono raggiungere, come qualsiasi riscaldatore tradizionale, un termosifone ad esempio. Per i pannelli a infrarossi la temperatura può essere ancora più elevata, e per questo vengono installati in posizione più alta sulle pareti, così che sia molto difficile toccarli, anche inavvertitamente, e come forma di sicurezza in più per bambini e anziani.
Con tutte queste informazioni puoi dunque valutare se i pannelli a infrarossi possono fare al caso tuo, ricordando anche che esistono agevolazioni fiscali per il miglioramento energetico degli edifici. L’installazione di pannelli a infrarossi può accedere alla detrazione del 50% della spesa sostenuta, recuperando la cifra in 10 rate IRPEF. La detrazione può salire al 65% se i pannelli sono collegati ad un sistema domotico che migliora la gestione del riscaldamento.
Ci impegniamo a scrivere ogni articolo in modo comprensibile e accurato, consultando più fonti e solo quelle attendibili. Data la complessità delle tematiche trattate, e la continua evoluzione del contesto normativo, i contenuti potrebbero non essere aggiornati in tempo reale. Ti invitiamo a consultare sempre i siti governativi.