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Batterie di accumulo per fotovoltaico: vantaggi, differenze e quali scegliere

Gli impianti fotovoltaici sono sempre più diffusi, anche grazie ai diversi Ecobonus statali che ne abbattono in parte i costi di installazione, ma l’energia solare soffre di un problema irrisolvibile: l’intermittenza della generazione. Se di giorno infatti il fotovoltaico produce energia senza problemi, in caso di cielo estremamente coperto o di notte la produzione è azzerata.  

Un aiuto concreto per superare questo limite può arrivare dalle batterie di accumulo domestico, che possono immagazzinare l’energia in eccesso prodotta nelle belle giornate, per permetterti così di averla a disposizione di sera o in caso di pioggia. 

Sul mercato però esistono tanti prodotti diversi, con caratteristiche diverse, e che possono avere vantaggi o svantaggi. Vediamo quindi insieme le differenze, per capire quale può essere la giusta batteria per le tue esigenze.

Ultimo aggiornamento: 28 agosto 2023

Batterie accumulo fotovoltaico

Batterie di accumulo nel fotovoltaico: cosa sono e come funzionano

Le batterie di accumulo operano in un modo molto semplice e intuitivo: accumulano l'energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico. Nel momento in cui l’impianto produce dell’energia questa viene utilizzata per alimentare tutto quello che è in casa, dagli elettrodomestici all’impianto di riscaldamento o raffrescamento sino all’illuminazione.

L’impianto potrebbe essere in grado di generare energia in quantità superiore rispetto a quanto richiesto dalle necessità di casa del momento. Se è così, l’energia in surplus viene veicolata nella rete così che possa venirti pagata con una tariffa in genere abbastanza ridotta oppure, in presenza di batterie di accumulo, archiviata in queste così che possa essere utilizzata quando le necessità di casa lo presentano

Sarà il tuo impianto a gestire in completa autonomia come l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici verrà utilizzata, veicolandola in primo luogo a rispondere alle esigenze di alimentazione della casa e in caso di eccesso di produzione caricando le batterie di accumulo. Quando anche queste ultime saranno piene l’eventuale energia in eccesso prodotta dall’impianto sarà ceduta alla rete e ti verrà pagata dal gestore.

A cosa servono le batterie di accumulo nel fotovoltaico

Le batterie di accumulo possono quindi risolvere alcuni problemi che sono nella natura stessa del fotovoltaico, ma possono avere anche qualche piccola controindicazione. I vantaggi sono:

  • accumulo dell’energia prodotta in eccesso 
  • utilizzo dell’energia accumulata quando l’impianto non produce 
  • maggiore indipendenza dai prelievi dalla rete 
  • non immissione in rete di energia che viene mal remunerata 
  • possibilità di ricaricare veicoli elettrici anche la sera con energia green
Mentre alcuni svantaggi possono essere:
  • maggiori costi per l’impianto
  • spazio occupato
  • maggiore complessità dell’impianto
  • degrado della batteria nel tempo 
I vantaggi sono tutti tangibili in senso pratico, e consentono un utilizzo più libero delle proprie apparecchiature elettriche, grazie a maggiore energia a disposizione (anche maggiore potenza) quando l’impianto fotovoltaico non produce. 
Gli svantaggi invece sono più che altro legati alla fase di installazione, e all’ovvia usura del prodotto, come avviene per qualsiasi altro apparato a batteria.

Tipologie di batterie di accumulo per fotovoltaico

Le batterie di accumulo domestico hanno poi alcune differenze, che possono essere ininfluenti all’atto della scelta, oppure determinanti in talune condizioni. Vediamole di seguito.

Batterie ad alto o basso voltaggio

Le batterie esteticamente hanno l’aspetto di un elettrodomestico, e si somigliano tutte, ma all’interno hanno le principali differenze. La prima è il voltaggio di funzionamento. Quelle definite a basso voltaggio hanno le seguenti caratteristiche:

  • lavorano generalmente a 48 volt 
  • sono più economiche 
  • nella fase di conversione dell’energia per renderla disponibile all’impianto di casa, sono meno efficienti, causando una piccola perdita su quanto accumulato 
Quelle ad alto voltaggio invece: 
  • lavorano generalmente a 400 volt 
  • sono più efficienti nella fase di conversione 
  • hanno un costo maggiore 
Ad oggi non c’è uno standard o una vera preferenza di scelta, che resta nel campo delle decisioni personali, anche semplicemente per il grado di efficienza che si può accettare. In altri casi saranno invece altre caratteristiche a guidare la scelta del modello, obbligando di fatto a orientarsi sull’una o sull’altra soluzione.

Batteria Lato AC o Lato DC

Il tuo impianto fotovoltaico produce corrente elettrica continua, abbreviata in DC, la quale viene poi trasformata dall’inverter in corrente alternata, AC, quella usata dall’impianto domestico e da tutti gli elettrodomestici. 

La batteria di accumulo può quindi essere installata:
  • lato DC, quando cioè la corrente in arrivo dai pannelli non è ancora stata trasformata
  • lato AC, quando la trasformazione è già avvenuta 
Come spesso accade le due scelte sono guidate da esigenze o da limiti tecnici, soprattutto se la batteria viene installata in un secondo momento rispetto ai pannelli fotovoltaici. 
Nel caso delle batterie Lato DC c’è poi la necessità di avere un inverter che, come detto prima, trasformi la corrente in AC e la renda utilizzabile dalla casa. Generalmente si usa lo stesso inverter che gestisce anche in pannelli, che per questo viene detto ibrido. In molti impianti all-in-one questa è la configurazione preferita, anche se può avere delle controindicazioni. In una installazione simile è l’inverter a fare da collo di bottiglia. Con un esempio possiamo spiegarti meglio. 
Poniamo il caso di avere un impianto fotovoltaico da 6 kW, accoppiato ad un inverter da 6 kW, ai quali è collegata anche una batteria da 10 kWh di capacità, in grado di fornire 5 kW di potenza aggiuntiva alla casa, la quale casa normalmente si alimenta con il classico contatore da 3 kW.
Ipotizzando una piena produzione dell’impianto, quindi 6 kW, avresti a disposizione per i tuoi elettrodomestici circa 9 kW. Anche la batteria avrebbe ulteriori 5 kW di potenza a disposizione, ma essendo collegata allo stesso inverter del fotovoltaico, il quale non può superare 6 kW di immissione, questa potenza “di riserva” potrà essere usata solo nel momento in cui l’impianto smetterà di produrre, idealmente nelle ore serali o nei giorni di cattivo tempo.
In quei momenti si sommerà sempre il contatore di casa da 3 kW, con i 5 kW della batteria, per totali 8 kW a disposizione.
La batteria Lato AC lavora diversamente, e accumula energia quando questa è già stata trasformata in corrente alternata dall’inverter del fotovoltaico. Poiché l’energia nelle batterie viene sempre accumulata in DC, questa viene nuovamente convertita e in fase di erogazione viene ancora trasformata in AC per essere utilizzabile dalla casa. Riassumendo il ciclo sarebbe: DC->AC->DC->AC. Una molteplice conversione che causa diverse perdite per via dei tanti passaggi.
Tuttavia, la batteria Lato AC, che oggi viene utilizzata in circa la metà delle installazioni, ha il vantaggio di non dipendere dall’inverter del fotovoltaico. Ipotizzando la stessa situazione dell’impianto precedente, ma con batteria lato AC sempre con potenza di 5 kW, ai 3 kW del contatore, e ai 6 kW dell’impianto in piena produzione, si possono sommare anche i kW della batteria, che ha generalmente un suo inverter integrato. 
Il totale quindi è di 14 kW, tutti disponibili, che possono essere utili per chi ha tanti consumi, o ad esempio vuole ricaricare un’auto elettrica più velocemente. Quando alla sera l’impianto smetterà di produrre ti troveresti nella stessa situazione del primo esempio, cioè con 3 kW del contatore, più 5 kW della batteria, 8 kW totali, con il solo svantaggio di una efficienza di conversione minore. 
Proprio perché non dipende dall’inverter del fotovoltaico, la batteria Lato AC è quella che spesso viene scelta come installazione in un secondo momento, dato che può essere adattata in pratica a tutte le situazioni. Se quindi ti trovi con un impianto già realizzato, e il tuo inverter non è ibrido, o non ne conosci le caratteristiche, la batteria Lato AC fa al caso tuo.

Differenti chimiche delle batterie

L’ultima differenza che possono avere le batterie di accumulo domestico riguarda la chimica all’interno delle singole celle al litio che le compongono. Una batteria è infatti costruita collegando tra loro tanti piccoli elementi, le celle appunto, che possono avere caratteristiche diverse. 

Negli ultimi anni la quasi totalità dei prodotti sul mercato fa uso degli stessi componenti utilizzati nelle auto elettriche, per una questione di costi in produzione. 

Le composizioni chimiche delle batterie di accumulo sono le seguenti: 
  • celle NCM, nichel-cobalto-manganese, dette anche ternarie
  • celle LFP, litio-ferro-fosfato
Le batterie con celle NCM hanno il vantaggio di essere molto versatili, possono caricarsi e scaricarsi molto velocemente, e non soffrono particolarmente il freddo. Hanno inoltre una densità energetica più alta, il che significa che per ottenere una certa quantità di accumulo peseranno di meno.
Le celle LFP sono tornate in uso abbastanza recentemente, poiché particolarmente economiche e resistenti. Hanno però una densità energetica inferiore, pertanto un peso maggiore e a parità di capacità anche dimensioni maggiori. Possono soffrire il freddo, ma la vita decisamente lunga, e la possibilità di essere ricaricate al 100% senza degradi importanti, le rendono appetibili. Inoltre, costruite con materiali di facile reperibilità, hanno un costo inferiore.

Quanto durano le batterie di accumulo per fotovoltaico?

La durata delle batterie di accumulo di un impianto fotovoltaico dipende dal tipo di tecnologia adottata ma in generale i produttori tendono a garantirne il funzionamento per 10 anni, con la possibilità di estenderle per un periodo di tempo altrettanto lungo. 

Quando utilizzate le batterie di accumulo, come tutte le batterie, tendono a soffrire di una perdita di efficienza: la loro capacità di accumulo, pari ad esempio a 100 quando nuove, cala nel corso del tempo ma in genere la riduzione di capacità è contenuta entro un 10% che si tocca dopo alcuni anni, stabilizzandosi in seguito.

La batteria rimane perfettamente funzionante ma sarà semplicemente in grado di accettare un quantitativo di energia immagazzinata un poco inferiore.

Dove posizionare le batterie di accumulo per fotovoltaico?

Le batterie di accumulo possono essere installate anche all’esterno della nostra abitazione, optando per un’area che non sia direttamente esposta ai raggi solari e ovviamente per un modello di batteria che sia pensato per questo genere di posizionamento. 

Più in generale è preferibile installarle all’interno di casa in un ambiente che sia ventilato adeguatamente, come garage o cantina, e che mantenga una temperatura relativamente costante nel tempo.

Come scegliere le batterie di accumulo per il fotovoltaico

Come scegliere la batteria di accumulo per il tuo impianto fotovoltaico? Ecco alcune semplici regole:

  • la capacità della batteria deve essere indicativamente pari a 1,5 o 2 volte quella del tuo impianto. Se il tuo impianto fotovoltaico ha potenza di 6kW il consiglio è quello di dotarti di una batteria di accumulo che abbia una capacità di 10-12kWh
  • le batterie di accumulo hanno un costo elevato, pertanto cerca di bilanciare la sua capacità con il tuo budget di spesa
  • non pensare che una batteria più grande dello standard ti possa essere utile: il rischio è che la potenza del tuo impianto non sia sufficiente a riempirla tutta, lasciandone una buona parte inutilizzata nonostante tu l’abbia pagata
  • fai attenzione anche all’ingombro della batteria: scegline una che per caratteristiche compatibili con la volumetria della tua abitazione

Incentivi e Bonus per batterie di accumulo per fotovoltaico

L’installazione di una batteria di accumulo collegata all’impianto fotovoltaico di casa ti permetterà di accedere al cosiddetto bonus casa 50%, attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2024. Con questo strumento potrai portare in detrazione sino al 50% delle spese sostenute per il tuo impianto, batterie di accumulo incluse, una volta effettuati i pagamenti.

In sintesi

La batteria di accumulo ti permetterà di sfruttare al meglio la produzione del tuo impianto fotovoltaico di casa, immagazzinandone l’energia prodotta nel corso della giornata e non richiesta per l’alimentazione dei vari dispositivi presenti nella tua casa.

In questo modo potrai utilizzare l’energia immagazzinata nella batteria di accumulo quando il sole tramonterà e il tuo impianto fotovoltaico non potrà più produrre, oppure quando le richieste energetiche della tua casa saranno più elevate della produzione del momento.
Se vuoi dotare il tuo impianto fotovoltaico di una batteria di accumulo devi prestare attenzione alla capacità della batteria, che deve essere commisurata a quella dell’impianto che hai installato.
La batteria ha un costo importante e prenderne una troppo capiente può rappresentare un investimento poco oculato. La batteria di accumulo ti permetterà inoltre di far funzionare l’impianto di casa anche in caso di interruzione della fornitura elettrica, oltre ovviamente a diminuire la richiesta complessiva al gestore e quindi il costo in bolletta.

Ci impegniamo a scrivere ogni articolo in modo comprensibile e accurato, consultando più fonti e solo quelle attendibili. Data la complessità delle tematiche trattate, e la continua evoluzione del contesto normativo, i contenuti potrebbero non essere aggiornati in tempo reale. Ti invitiamo a consultare sempre i siti governativi.

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