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Ecobonus, Superbonus e ristrutturazioni: gli incentivi statali per la casa

Anche per il 2023 sono stati prorogati o confermati diversi incentivi statali per migliorare la qualità delle abitazioni e il risparmio energetico. Se anche tu stai pensando di usufruirne per la tua abitazione, potresti avere le idee confuse sulle mille possibilità esistenti. Questa guida ti viene in aiuto.

Ultimo aggiornamento: 20 aprile 2023

Super Bonus Detrazioni fiscali 2023

Incentivi Bonus Casa 2023: scopi simili ma alcune differenze

Da diversi anni lo Stato italiano ha messo in campo diversi provvedimenti che vedono al centro la riqualificazione edilizia, puntando su efficienza energetica, minori consumi, energie rinnovabili, ed in generale benessere di vita per il cittadino.

Nel corso degli anni i decreti e le leggi si sono sovrapposte, creando a volte incentivi e sgravi fiscali simili tra loro, ma che mantengono comunque un certo grado di unicità e alcune differenze. Se desideri ristrutturare casa, eliminare la vecchia caldaia a gas, affidarti alle energie rinnovabili, o semplicemente utilizzare nuovi elettrodomestici, le possibilità che hai a disposizione sono diverse, in base al livello di intervento, e anche in base ad alcune condizioni che devono essere rispettate. 

Vediamo di seguito i principali bonus, cosa comprendono e come funzionano i relativi sgravi fiscali che generano.

Superbonus 90%: cos’è e come funziona

Nel luglio 2020 il Governo in carica aveva introdotto il Superbonus 110%, un’agevolazione fiscale che faceva esattamente ciò che il nome suggerisce: a fronte di spese sostenute per una serie di interventi, lo Stato metteva a disposizione del cittadino più soldi di quanti ne aveva spesi, come premio per la raggiunta riqualificazione energetica. Questo perché, per giustificare la richiesta del bonus, i lavori effettuati dovevano garantire il salto di almeno due classi energetiche dell’edificio.

Il proprietario aveva poi la facoltà di: 

  • cedere il credito fiscale generato ottenendo uno sconto diretto in fattura 
  • cedere il credito ad altro istituto, in cambio di una somma in denaro con cui pagare i lavori
  • conservare per sé la detrazione, da recuperare però in quattro annualità della dichiarazione dei redditi
In particolare, quest’ultima possibilità era la meno utilizzata, poiché obbligava ad anticipare tutte le spese, per recuperare poi la cifra con le successive detrazioni.
Sul finire del 2022 il nuovo Governo ha però modificato questo provvedimento, abbassando la soglia del rimborso statale al 90%, e modificando anche le regole per potervi accedere, nonché quelle per usufruire della detrazione. In relazione a quest’ultimo punto, sono state eliminate tutte le opzioni di cessione del credito maturato, per cui i proprietari degli immobili, allo stato attuale, possono solo scegliere di anticipare le spese di tasca propria, e recuperare il 90% di queste con le detrazioni IRPEF future, sempre in quattro annualità. Ovviamente, essendo il bonus ribassato al 90%, una parte della spesa non verrà comunque recuperata. Sempre per effetto del divieto di cessione del credito, non esiste più nemmeno lo sconto diretto in fattura. 
Se stai comunque pensando di migliorare la tua casa grazie a questa possibilità offerta dallo Stato, ecco quali sono i lavori che possono essere eseguiti in regime di Superbonus 90%.

Cosa comprende

Il bonus ha lo scopo di a migliorare l’efficienza energetica di un immobile, e dunque gli interventi inclusi sono tutti rivolti a questo scopo principale. Gli interventi sono divisi in due sottogruppi, definiti “trainanti” o “trainati”. Come suggeriscono i nomi, sono lavori primari, da eseguire necessariamente, e lavori secondari, che possono essere associati in presenza dei primari.

Gli interventi trainanti sono: 

  • l’isolamento termico dell’edificio 
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale 
  • gli interventi antisismici 
Gli interventi trainati, ovvero secondari, sono: 
  • l’efficientamento energetico
  • l’installazione di pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo
  • l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche
  • l’eliminazione delle barriere architettoniche

Requisiti per accedere al Superbonus 90%

Resta invariata la regola dell’innalzamento di due classi energetiche per poter accedere al bonus, da certificare con l’Attestato di Prestazione Energetica, rilasciato da un professionista abilitato, prima e dopo i lavori, per verificare il passaggio richiesto.

Ogni tipologia di intervento ha dei massimali di spesa da rispettare, che possono dipendere dal tipo di edificio.

L’accesso al Superbonus, nel caso delle case unifamiliari, come le villette, è anche soggetto a un limite di reddito, da calcolare con apposite tabelle, questo per favorire l’uso dello strumento da parte di chi ha redditi più bassi.

Ecobonus 2023 per l’efficientamento energetico

Se non puoi, per un motivo o per l’altro, aderire al Superbonus 90%, potresti comunque considerare il più semplice Ecobonus 2023, che non necessita dell’avanzamento della classe energetica dell’edificio, ma che permette la detrazione fiscale di tanti interventi, sempre riguardanti il riscaldamento di casa più efficiente, il risparmio energetico e l’uso di energie rinnovabili, ma in questo caso non legati tra loro, e quindi applicabili anche singolarmente.

In cambio di questa semplificazione, e delle minori regole da rispettare, si ottiene una detrazione IRPEF di solo il 50%, o per alcune tipologie di interventi del 65% di quanto speso in totale.

È bene specificare che l’Ecobonus è rivolto solo al miglioramento dell’edilizia già esistente, per cui non c’è alcun modo di ottenere le detrazioni per case di nuova costruzione.

Cosa rientra nell’Ecobonus 2023

Con l’Ecobonus 2023 si possono detrarre al 50% le spese sostenute per:

  • acquisto e installazione di finestre, infissi, schermature solari, porte esterne e portoncini
  • sostituzione di impianti di riscaldamento tramite caldaie a condensazione, senza termostati smart o altri sistemi di regolazione evoluti
  • acquisto e posa di impianti di riscaldamento con generatori di calore alimentati a biomasse, come pellet o truciolato, per un valore massimo di 30.000 euro 
Gli interventi che generano detrazione fiscale del 65% sono invece:
  • sostituzione di impianti di riscaldamento tramite apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione
  • sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione
  • sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione
  • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria 
A questi punti si aggiungono poi altri interventi specifici, come l’efficientamento dei muri esterni, delle coperture e dei pavimenti.

Bonus Ristrutturazione 2023: la scelta ideale per i lavori edili

Se lo scopo primario degli interventi che vuoi effettuare non è la riqualificazione energetica, ma solo una ristrutturazione o un recupero di un edificio esistente, allora la scelta giusta per te è il Bonus Ristrutturazione 2023. Questo incentivo funziona sempre con il meccanismo della detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia in condominio, sia in abitazioni singole. Il tetto massimo di spesa è di 96.000 euro, di cui la metà, 48.000 euro, verranno recuperati con detrazioni annuali per 10 anni.

Come succede per Superbonus e Ecobonus, anche con il Bonus ristrutturazione alcune tipologie di interventi si sovrappongono e sono simili, ma non sono mai utilizzabili per ottenere una doppia detrazione, richiedendo due bonus diversi.

Cosa rientra nel Bonus Ristrutturazione 2023

Con il Bonus Ristrutturazione 2023, è possibile intervenire per:

  • Manutenzione straordinaria
  • Il restauro
  • Il risanamento
  • È concessa anche la ricostruzione di immobile danneggiato da calamità naturali
  • Si possono assimilare anche i lavori per autorimesse o posti auto, così come quelli per l’eliminazione delle barriere architettoniche
In generale in questo bonus c’è un ombrello abbastanza ampio sulle spese consentite, che si allarga anche agli interventi finalizzati al risparmio energetico, alle recinzioni, alle scale, ai servizi igienici ed altro ancora.
Sono di particolare rilevanza l’inclusione degli impianti fotovoltaici, e relativi accumuli energetici, o anche gli interventi antisismici. In quest’ultimo caso però la detrazione è superiore, poiché passando ad una classe di rischio sismico inferiore spetta il 75%, mentre con due classi di rischio in meno di ottiene ben l’85% di detrazione.

Bonus Fotovoltaico 2023: cosa comprende

Se vuoi migliorare la tua indipendenza energetica con l’installazione di pannelli fotovoltaici, devi sapere che non esiste un vero e proprio bonus dedicato. Con il termine “Bonus Fotovoltaico” si intendono i lavori concessi sempre all’interno del Bonus Ristrutturazione, nel quale confluiscono anche gli interventi per il risparmio energetico.

Quindi nel Bonus Ristrutturazione rientrano anche le spese per l’installazione dell’impianto fotovoltaico, delle strutture necessarie alla realizzazione, le spese di professionisti e consulenti.

Come funziona il Bonus Fotovoltaico

È possibile installare solo i pannelli fotovoltaici, la cui quantità dipende dalla superficie a disposizione, oppure associare ai pannelli anche un accumulo energetico tramite batterie, che hanno una dimensione simile a un elettrodomestico come la lavatrice, per aumentare la quota di autoconsumo dell’energia prodotta.

Le batterie, infatti, accumulano l’energia in eccesso prodotta durante il giorno, e non utilizzata da utenze domestiche, per poterla poi fornire di sera o di notte, o in caso di cattive condizioni meteo, per sostenere i consumi mentre l’impianto fotovoltaico non produce o non produce a sufficienza. In questo modo il surplus prodotto non finirà in rete, ma contribuirà ad alleggerire le tue bollette.

I massimali sono gli stessi degli altri lavori di ristrutturazione, per cui 96.000 euro, di cui recuperabili in detrazione IRPEF fino a 48.000 euro. La cifra si recupererà sempre in 10 rate annuali uguali tra loro, mediante la dichiarazione dei redditi.
Le regole da rispettare non sono molte, è sufficiente essere in regola con i pagamenti IMU/TASI, se dovuti, che l’impianto non superi i 20 kW di potenza, e che sia pannelli che batteria siano dedicati al consumo domestico e non alla vendita di energia.

Bonus Mobili e Elettrodomestici

Esattamente come per il fotovoltaico, anche il Bonus Mobili 2023 e il Bonus Elettrodomestici sono legati alla ristrutturazione. È prevista sempre una detrazione IRPEF del 50% della spesa sostenuta ma, diversamente dal fotovoltaico, questa spesa può essere messa in detrazione solo se associata a ristrutturazione o manutenzione ordinaria di un immobile.

In pratica significa che in presenza di lavori edili già avviati, si può associare anche l’acquisto di mobili e elettrodomestici efficienti, che serviranno per la stessa abitazione.

Per quanto riguarda i mobili, per l’anno 2023 c’è una massimale di spesa di 8.000 euro, e per gli elettrodomestici è necessario che siano:

  • di classe non inferiore alla classe A per i forni 
  • almeno classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie
  • almeno classe F per i frigoriferi e i congelatori 
Per gli acquisti effettuati nel 2023, il bonus spetta se gli interventi di ristrutturazione sono iniziati a partire dall’1 gennaio 2022.

Bonus Casa Green 2023

Il Bonus Casa Green è una novità introdotta con la Legge di Bilancio 2023. Con questa agevolazione viene detratto il 50% dell’IVA a fronte dell’acquisto di una casa di nuova costruzione con classe energetica A o B, venduta direttamente da impresa costruttrice, ed entro il 31 dicembre 2023.

Come per altri bonus, anche questa detrazione può essere recuperata in 10 quote annuali, a partire dall’anno in cui è stata effettuata la spesa, e per i 9 anni successivi, in parti uguali.

Mancano ancora alcuni dettagli che saranno stabiliti dal Governo con un apposito decreto, ma già sappiamo che sono incluse le case con il nuovo APE (Attestato di Prestazione Energetica), e quindi aventi classe energetica B, A1, A2, A3 e A4, dove quest’ultima è la migliore per quanto riguarda il risparmio energetico. 

Come avrai capito, le possibilità per il Bonus Casa 2023 saranno tante e diversificate, e anche con la mancanza della cessione del credito e lo sconto in fattura le case potranno essere migliorate, recuperando la maggior parte di quanto speso negli anni futuri.

Ci impegniamo a scrivere ogni articolo in modo comprensibile e accurato, consultando più fonti e solo quelle attendibili. Data la complessità delle tematiche trattate, e la continua evoluzione del contesto normativo, i contenuti potrebbero non essere aggiornati in tempo reale. Ti invitiamo a consultare sempre i siti governativi.

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