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Impianto Domotico: cos’è, come funziona ed i vantaggi per una casa smart

La tecnologia è sempre più presente nella nostra vita quotidiana, e può esserlo anche in casa con un impianto domotico.
Oggi un impianto domotico, che permette di controllare da remoto e in modo smart tutto ciò che utilizza energia elettrica in casa, è accessibile a chiunque, e non più solo per le case più costose e futuristiche.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, come realizzarlo, e cosa può fare per noi e per la nostra casa.

Ultimo aggiornamento: 22 agosto 2024

impianto domotico

Cos’è un impianto domotico?

Per impianto domotico si intende un sistema che migliora le prestazioni dell’impianto elettrico e di altri apparati di casa, permettendo un controllo più flessibile, anche da remoto tramite internet, semplificando la vita in casa e contribuendo anche a un risparmio energetico.

Ci sono diverse tipologie di impianti domotici, a seconda della complessità. Per le case già dotate di impianto elettrico, e dove è più complicato intervenire per eventuali modifiche, si sceglie spesso di utilizzare componenti after market, che modificano in parte le funzioni originali dell’impianto. Di questa categoria fanno parte lampadine smart, interruttori smart, assistenti vocali di vari marchi, e tutta la serie di prodotti con essi compatibili. Il risultato ottenuto è apprezzabile, ma spesso non professionale, e con qualche problema di compatibilità tra i prodotti.

Se stai costruendo una nuova casa, oppure ristrutturando in maniera consistente una già esistente, puoi invece scegliere il vero impianto domotico, le cui basi poggiano su un sistema solido e con caratteristiche ben definite. Vediamole insieme.

Quali sono i componenti di un impianto domotico?

Un impianto domotico deve mettere in comunicazione tra loro diversi apparecchi, e per questo ha una struttura standard che quasi sempre si compone di:

  • unità di controllo centrale che gestirà tutti i dispositivi ad essa collegati, con al suo interno anche tutte le impostazioni di funzionamento del sistema
  • attuatori, ovvero meccanismi che si occupano di attivare le varie parti dell’impianto che, come vedremo, sostituiscono i normali interruttori
  • sensori di rilevamento che aiutano ad aggiungere funzionalità all’impianto generando azioni ad esempio in presenza di persone o in determinate situazioni (come il raggiungimento di una temperatura in una stanza)
  • pannelli di controllo che può essere utilizzato come controllo fisico per attivare le funzioni e può essere incassato in una parete oppure caricato su un tablet o anche sullo smartphone


Differenze tra impianto elettrico e domotico

Un impianto domotico è un impianto elettrico evoluto, ma in realtà nasconde una differenza principale. In un normale impianto elettrico la linea di comando e la linea di attuazione coincidono. Ad esempio, per accendere una lampadina premiamo un interruttore, dando un comando, ed è l’interruttore stesso ad accendere la luce. Nell’impianto domotico le due cose sono disgiunte, ed il pulsante acquisisce il comando, mentre è l’attuatore ad essere fisicamente connesso alla lampadina, e ne comanda accensione o spegnimento.

Da questa descrizione è evidente un grande vantaggio dell’impianto domotico, ovvero la semplificazione. Ogni pulsante potrebbe in pratica comandare qualsiasi punto luce, anche distante ed in altre stanze, ed in caso di necessità si può cambiare la programmazione, cambiando l’azione che svolge quel determinato pulsante, senza dover agire sul cablaggio e sulle scatole di derivazione. Basterà cambiare un’impostazione nella centrale di controllo. Per fare un altro esempio, per comandare la stessa lampadina da diversi interruttori o deviatori, non dovremo più stendere cavi che colleghino tutte queste parti, ma basterà che esse siano comunicanti con la centrale, attraverso quello che viene chiamato bus domotico.

Cos’è il bus domotico?

Il bus domotico, detto anche can bus, è in pratica un cavo che collega tra loro tutti i dispositivi di un impianto domotico. I segnali viaggiano in questo cavo, e possono essere tradotti nel modo corretto dai vari componenti. Se premo un tasto, il segnale arriva alla centralina, che sa quale azione abbinare a quel singolo tasto, e trasmette il comando a un attuatore, che accende una lampadina o un elettrodomestico.

Per questa sua caratteristica di anima comune a tutti i componenti, il bus deve essere presente in ogni parte dell’impianto, e quindi la sua posa è accuratamente progettata. La posa è fatta con gli stessi metodi di un impianto elettrico tradizionale, cioè tramite corrugati, scatole di derivazione, e centraline. Il bus può infatti diffondersi in casa in senso circolare, o anche con diramazioni in direzione di parti di casa più difficilmente accessibili, o ancora con una combinazione delle due installazioni. L’importante è che arrivi ovunque ci sia un componente da collegare al cervello centrale.

Cosa si può fare con un impianto domotico?

Una volta compreso come un impianto è costituito, e come andrebbe posato in casa, è giusto puntualizzare che cosa possiamo controllare con la nostra casa domotica. Possiamo avere il controllo su tutto ciò che utilizza energia elettrica, o che in generale si occupa di regolare il comfort in casa:

  • luci: scegliendo anche intensità o colore
  • tapparelle: alzare o abbassare singolarmente, in gruppo, o in base a regole
  • climatizzazione: portare le stanze a determinate temperature anche in base a fattori esterni come orario o clima esterno
  • elettrodomestici: anche quelli non smart possono essere comandati con prese domotiche

È chiaro da questo elenco che con un impianto domotico ben progettato è possibile quindi controllare tutti gli aspetti di casa, dall’illuminazione, al riscaldamento, passando per il funzionamento di lavatrice, lavastoviglie, macchina del caffè, e molto altro. Il punto più interessante è che il singolo tasto non accenderà più una sola lampadina, ma potrebbe comandare una qualsiasi di queste funzionalità, o anche gruppi di queste con un’unica pressione. In questo ultimo caso parliamo di “scenari”.

Gli scenari di un impianto domotico

Con il termine scenari si indica quella situazione in cui due o più funzionalità di un impianto domotico sono legate tra loro, creando appunto uno scenario in più stanze o in tutta la casa. Possiamo ad esempio decidere che più luci si accendano a un determinato orario, o che il riscaldamento entri in funzione quando la porta del garage si apre. La macchina del caffè potrebbe accendersi quando il sensore di luce rileva l’alba, alzando anche alcune tapparelle. Al contrario, la pressione di un unico tasto può chiudere o spegnere tutto.

Le combinazioni sono infinite, e si possono adattare a stili di vita, orari e preferenze, generando diversi vantaggi.

Quali sono i vantaggi di un impianto domotico

L’assoluta flessibilità che l’impianto domotico offre alla propria abitazione si traduce in vantaggi tangibili o anche più nascosti:

  • casa sempre pronta al tuo arrivo
  • migliori condizioni per ogni orario
  • risparmio energetico per migliore gestione dei consumi
  • maggiore sicurezza attiva o passiva
  • gestione remota di tutta la casa

Quando si parla di sicurezza attiva si intende un impianto d’allarme o di video sorveglianza, collegato al sistema centrale, in grado di mandare notifiche al proprietario, o anche di intraprendere azioni, come la chiusura di tutta l’abitazione. Puoi anche simulare la tua presenza in casa, facendo accendere le luci automaticamente a determinate ore del giorno, ottenendo una sicurezza passiva.

La gestione remota permette di intervenire, grazie al collegamento internet della centrale, su qualsiasi parametro, a qualsiasi ora, e da qualsiasi parte del mondo. Hai dimenticato di chiudere una tapparella? Non sarà più un problema.
Scegliere sempre la giusta illuminazione, e l’accensione o lo spegnimento della climatizzazione, consente anche di ottenere un risparmio energetico, magari sfruttando condizioni meteo favorevoli.

Impianto domotico wireless: si può fare?

L’impianto domotico può essere realizzato persino con soluzioni wireless, anche se ci sono diversi aspetti da valutare. La connessione wireless è sempre più lenta di quella cablata, e potrebbe generare dei piccoli tempi di attesa tra comando ed esecuzione. Inoltre, avere tutti dispositivi wireless aumenta i consumi, dato che devono sempre restare accesi in attesa di segnali, con un certo consumo energetico di base.

Tuttavia, la soluzione wireless è una valida alternativa per abitazioni con vincoli particolari, o con aree che risultano impossibili da collegare con il cavo bus, permettendo quindi di puntare su un sistema misto cavo-wireless.

Elettrodomestici domotici ed altre aggiunte

I componenti descritti fin qui sono i principali, ma l’evoluzione costante delle tecnologie permette, e permetterà, l’aggiunta praticamente di ogni oggetto elettrico o elettronico di casa. All’impianto domotico ed alle sue regole possono essere collegate anche le serrature di casa, il citofono o il videocitofono, e di conseguenza l’apertura o la chiusura di tutti gli accessi all’abitazione , sempre con il vantaggio degli scenari. Un solo scenario può aprire cancelletto, box e porta di casa, anche da remoto.
Anche gli elettrodomestici possono in gran parte entrare in un sistema domotico. Bastano delle semplici prese comandate, sempre collegate al cavo bus, per accendere o spegnere qualsiasi prodotto.

L’intrattenimento può far parte del sistema, con TV, sistemi audio o scenari luminosi con lampadine multicolore, per adeguare l’illuminazione all’ora del giorno o all’attività in corso. Ampliando ulteriormente, irrigazione, taglio del prato tramite robot, piscine, spa casalinghe, tutto può essere integrato.

Trasformare un normale impianto elettrico in domotico: si può fare?

Spesso si pensa, erroneamente, che un impianto elettrico nato tradizionale non possa essere trasformato in domotico. Chiaramente ogni caso va analizzato accuratamente, ma le possibilità di trasformazione sono molte e richiedono pochi passi:

  • rimozione del cablaggio esistente
  • realizzare nuove tracce o tracce aggiuntive
  • installazione di centralina e attuatori collegati dal cavo bus

Sarebbe buona norma stendere il cavo bus separato dai cavi alimentati con 220 volt, ma alcuni sistemi permettono di utilizzare gli stessi tubi corrugati, semplificando molto i lavori, soprattutto dove non è possibile creare nuove tracce e fare opere murarie. In ultima possibilità resta l’opzione wireless, come detto non qualitativamente paragonabile, ma sfruttabile come integrazione e alternativa.

Quanto costa un impianto domotico?

Avrai probabilmente capito come un impianto domotico possa essere più semplice di quanto si pensi, ma possa anche raggiungere un elevato grado di complessità. Per questo motivo il prezzo può essere molto variabile.

Un impianto domotico di base potrebbe costare circa il 20% in più di un normale impianto elettrico, ma l’aggiunta di più componenti o di optional (display di controllo, prese comandate, luci RGB, impianto di allarme, ecc…) può far salire di molto il costo, sia di acquisto che di installazione. Il suggerimento è di rivolgersi a un professionista preparato, che con un accurato progetto preliminare possa stilare un preventivo il più preciso possibile.

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