Permessi edilizi: quando non servono per la ristrutturazione
Quando la ristrutturazione che intendi fare include lavori invasivi, o comunque importanti a livello strutturale, è molto probabile che sia necessario richiedere il permesso di costruire, o una comunicazione di inizio lavori al comune di residenza. Potrebbe essere necessaria una SCIA, per interventi di manutenzione straordinaria, oppure una CILA, per manutenzione straordinaria leggera, che non ha impatto sulla struttura dell’edificio.
Tra questi lavori troviamo:
- tinteggiatura interna o esterna, compreso intonaco
- sostituzione o riparazione lattoneria
- sostituzione dei serramenti e dei componenti ad essi legati
- rifacimento pavimenti
- riparazione o rifacimento del tetto ·
- realizzazione o riparazione controsoffitti
- sistemazione degli impianti esistenti, compresa installazione pompa di calore
- installazione di recupero acqua piovana o impianti di energia rinnovabile
- installazione o sostituzione di ascensori e montacarichi
Come ristrutturare casa: il giusto ordine dei lavori
Il primo punto fermo in qualsiasi ristrutturazione dovrebbe sempre essere l’analisi e la verifica dello stato dell’abitazione, così da stabilire quali siano i lavori necessari o fondamentali, l’entità degli stessi, ed organizzare poi i passaggi seguenti nel giusto ordine.
- risolvere problemi di umidità alle pareti
- realizzazione scarichi
- predisposizione impianto idraulico
- predisposizione impianto elettrico
- intonacatura della facciata
- solette di cemento per pavimenti
La demolizione e ricostruzione: un caso particolare
Ristrutturare una casa vecchia conviene? È una domanda a cui è molto difficile dare una risposta, in quanto molto dipende dallo stato dell’immobile, e dal livello di qualità dell’abitazione ristrutturata che si vuole raggiungere. C’è però una casistica, molto sfruttata in periodo di incentivi statali, ovvero acquistare una casa molto vecchia e attuare una demolizione e ricostruzione.
Dal punto di vista della complessità dei lavori, e anche da quello finanziario, può essere più vantaggioso abbattere completamente un edificio particolarmente obsoleto o in cattive condizioni, per ricostruirlo da zero, rispettando alcuni requisiti. Si dovrà rispettare la volumetria, ed in alcuni contesti urbani anche la forma e l’aspetto, realizzando però una casa che rispetti tutte le più moderne norme, come fosse una nuova costruzione.
Con le più recenti normative, la demolizione e ricostruzione è considerata una ristrutturazione, e ricade pertanto nella casistica vista in precedenza, quella per cui è necessaria una SCIA, segnalazione certificata di inizio attività. In questo contesto è possibile adeguare l’edificio anche alle normative antisismiche, di efficienza energetica e accessibilità.
La spesa per un intervento del genere è in ogni caso ingente, ed è una fortuna che lo Stato abbia previsto degli incentivi per recuperare parte della spesa con il meccanismo delle detrazioni fiscali. Vediamo quali.
Quanto costa ristrutturare casa?
Proprio per la grande variabilità di interventi possibili, è difficile stabilire con precisione quanto costa ristrutturare casa. Tuttavia è possibile dare una stima dei costi di ristrutturazione, che diventerà più precisa con lo svolgimento dei primi sopralluoghi e lavori.
Inoltre il costo finale dipenderà dal livello di finiture scelte, dalla qualità degli impianti e dal loro dimensionamento, dagli impianti di energie rinnovabili, dalla tipologia di isolamento, se presente, e dal costo dei vari professionisti che vorrai coinvolgere nel progetto, nonché della manodopera.
Le cifre qui elencate possono essere un riferimento di massima:
- 50 mq: da 35.000 a 75.000 euro
- 100 mq: da 65.000 a 150.000 euro
- 130 mq: da 85.000 a 185.000 euro
- 200 mq: da 120.000 a 275.000 euro
Da tenere presente che i costi possono variare anche in base al periodo, alla situazione geopolitica dello Stato e della regione in generale, e possono anche avere oscillazioni nelle diverse zone d’Italia, per via dei diversi costi del lavoro e della vita in generale.
Incentivi e agevolazioni per ristrutturazione casa: Ecobonus e Bonus casa
Come nel caso dei lavori di efficientamento energetico, anche
nelle ristrutturazioni più importanti si può usufruire
dell’
Ecobonus . Con il meccanismo delle detrazioni fiscali IRPEF si
può recuperare dal 50% al 65% di alcune spese
sostenute:
- accedono al 65% di detrazione le installazioni di caldaie a condensazione con sistemi di termoregolazione evoluti, oppure le pompe di calore.
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione può accedere al 50% di detrazione, così come l’installazione di pannelli fotovoltaici, la sostituzione degli infissi, e l’applicazione di isolamento termico a cappotto.
Attenzione al caso in cui vi sia un ampliamento dell’edificio, poiché questa parte non può usufruire dei vantaggi fiscali, e quindi i relativi lavori andranno fatturati separatamente.
Nel caso delle ristrutturazioni più invasive diventa importante anche il Bonus Casa, poiché tra le opere ammesse sono inclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione, con detrazione del 50% della spesa sostenuta, con un massimale di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Dunque quando sono stati eseguiti lavori sulla struttura portante dell’edificio, rappresenta una fonte di risparmio notevole.
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